Esiste una crociera ideale?
Se la risposta è si questa è quella che potrete fare con noi alle Isole Eolie, dove ogni giorno è una scoperta e dove abbiamo trascorso momenti indimenticabili.

Non abbiamo mai voluto avere un itinerario fisso, vagando per le sette isole spinti dal vento e in base ai migliori ridossi. Ed è bene una raccomandazione, in una sola settimana non è facile visitarle tutte, a meno di non volere navigare soltanto senza fermare a bersi l'”essenza” delle isole. Lasciarne fuori qualcuna sarà il pretesto per tornarci, perchè le Eolie vi rimarranno dentro con il loro mare, i loro panorami, i loro profumi e il loro cibo.

L'imbarco sabato 2 maggio alle 10,30. Ci si può imbarcare da Palermo o da Capo d'Orlando. Sia partendo da Palermo che da Capo d'Orlando puntiamo subito su Filicudi. Se siamo fortunati i delfini ci terranno compagnia! Filicudi è poco popolata, pescatori e vip in cerca di pace. Il paese è piccolo, le strade si inerpicano e il mare è trasparente. Un bagno alla canna al tramonto e poi all'ancora a Pecorini, il borgo dove pensi di essere arrivati a Puerto Escondido, trasformato in un grande buffet gastronomico con specialità siciliane.

Partire presto non è un dovere da Filicudi, Salina (l'isola del Postino) sta lì a poche miglia, ci si arriva per il bagno, magari a Pollara, dove appunto visse Pablo Neruda.
Salendo su si può visitare la casa del poeta. L'attracco a Santa Marina è comodo, perchè qui – volendo – c'è il migliore porto delle Eolie.

Poi scendi a terra e non vorresti andare più via, Salina è un affresco, tutta rimessa a nuovo, comprare il pesce al porto un'emozione, la granita da Alfredo un rito magico. L'isola impone un periplo completo o una visita affittando un motorino o un quod, pensate: cinque paesini arrampicati in montagna, da dove si domina l'arcipelago.

Da Salina a Lipari si arriva anche a nuoto e la prima tappa obbligata arrivando nell'isola più grande delle Eolie sono le cave di pomice. Sono chiuse da anni, ma il mare è rimasto bianco, spettacolo forse solo possibile alle Maldive.

Immergersi dà una sensazione unica, il miglior modo per avvicinarsi al paese. Ormeggiare a Pignataro è facile, dare ancora sotto il castello suggestivo e spesso lo abbiamo preferito perchè più
vicino al centro. Poi un salto dentro la movida di Lipari, tra negozi, ristoranti (rinomato il Filippino ma la scelta è vasta) e una flora lussureggiante. Si può tirare tardi a Lipari, perchè la musica sul corso continua fin quasi all'alba. E bisogna scegliere. Meglio non eccedere, per non perdersi il giorno dopo un bagno ai faraglioni, che guardano in faccia Vulcano.

Una tappa a Vulcano va fatta, se non altro per provare l'ebrezza di immergersi nel fango, l'odore non è il massimo ma poi la pelle sembra di velluto. Un bagno a cala Formaggio o a Gelsi con le sue sabbie nere non si può saltare. Volendo assistere alla Sciara, ovvero alla colata di fuoco dello Stromboli occorre partire presto da Vulcano.

Per strada un bagno a Panarea (che meriterebbe una seria riflessione sulla vita notturna per chi ama mischiarsi con i vip) a Cala Junco o all'isolotto di Lisca Bianca e poi rotta nord per arrivare a Stromboli al tramonto. E a Stromboli, nell'ultima notte del nostro tour, non si dorme. Un bagno a Strombolicchio dove l'acqua sembra inchiostro e si va sul versante nord, aspettando la colata di lava rossa che ci lascia col fiato sospeso scivolando verso il mare dal cratere.
E si fa tardi, tornare in porto (si fa per dire) non ha senso e allora non resta che puntare a sud per un ritorno che passerà dolcemente, tra i ricordi vissuti in quei pochi giorni e la speranza di potere tornare l'anno prossimo, perchè sarà a tutti chiaro che abbiamo visto solo una piccola parte delle Eolie.