Essendo il mio primo viaggio in barca a vela, ignoravo che l’esperienza — tanto il viaggio quanto l’itinerario — potessero dipendere da quanto il gruppo, e le persone singolarmente, risultassero simpatiche o adeguate allo skipper. Eppure, pare sia andata proprio così.
Dico così non solo perché è stata la mia impressione personale, ma perché purtroppo è ciò che il gruppo ha vissuto, tanto da diventare tema centrale durante le tante nostre discussioni durante il viaggio.
Dopo un inizio a dir poco entusiasmante, lo skipper ha mostrato una crescente indisponenza e disinteresse nei confronti del gruppo. La comunicazione è progressivamente peggiorata, cosa che ha sorpreso e confuso tutti, generando disagio e perplessità anche tra persone molto esperte di viaggi in barca a vela. Per le informazioni comunicate — o più spesso non comunicate ci siamo sentiti spesso presi in giro.
Sicuramente ci saranno state diverse cose, individuali o di gruppo (incluse mie), che avranno stancato lo skipper. Tuttavia, a tratti è sembrato fossimo noi a non essere adeguati all’esperienza del viaggio in barca a vela. Cosa che, a mio avviso, un professionista non dovrebbe far trasparire o almeno non così, anche se quella barca è “casa tua" e in particolare visto poi in fondo noi siamo stati di fatto bravi, accorti e rispettosi. Ognuno coi suoi difetti ma insomma fossero questi i problemi.
Fin dal primo incontro al porto di Olbia, lo skipper ci ha parlato della sua recente esperienza negativa con i clienti della settimana precedente, che avevano abbandonato la barca in meno di 24 ore a causa della presenza di un topo a bordo. Ci ha poi menzionato anche una sua ex cliente — definita da lui “psicopatica” (parole sue) — che aveva redatto una lista della cambusa utile a noi per aiutarci a fare la spesa.. Insomma, ci veniva comunicato quanto fossero i clienti ad essere sbagliati.
La barca è indubbiamente bella e ben curata: davvero niente da dire. Complimenti sinceri, lo skipper la tiene in condizioni eccellenti e forse alla fin fine l'unica cosa di cui si è realmente interessato era la manutenzione della barca più che alla salvaguardia dell'equipaggio.
Forse anche per questo motivo, più volte, diversi membri del gruppo (me compreso, che tra l’altro sono la persona meno esperta in viaggi in barca e un po’ maldestra) sono stati rimproverati - per motivi anche comprensibili ma sempre con toni fuori luogo (vedi altre recensioni).
Una volta sono stato ripreso per aver occupato troppo spazio sul tavolo — cosa forse vera, essendo io piuttosto corpulento — ma i modi sono stati esagerati, soprattutto considerando che le persone accanto a me erano assolutamente tranquille. Lo skipper ha giustificato il suo comportamento dicendo che è per 'curare il benessere dell'equipaggio ”... Sarà.
Aggiungo che ho perso sia la mia maschera tabti l’asciugamano fornito a bordo,
Molte cose sono state gestite con indifferenza o comunicate in modo ambiguo, come la questione della cambusa. Pur non essendo responsabilità diretta dello skipper, l'organizzazione è stata presa in mano da una ragazza presente anche la settimana precedente e che conosceva Gianluca da anni che si è auto assegnata il compito di fare la spesa per tutti.
Avremmo potuto interpretarla come un gesto di gentilezza e supporto nella gestione della barca, ma il fatto che nonostante le ripetute richieste non abbia voluto condividere la famosa lista, è stato vissuto come il primo degli argomenti su cui “non si poteva discutere”.
Alla fine sono andato io stesso a fare la spesa con lei e solo all’ultimissimo minuto — su mia ennesima richiesta, finalmente la lista è stata condivisa. Malgrado avesse giustificato questa cosa con un: “se ognuno poi chiede le sue cose, non ne usciamo più”.
Incrediblile ma vero, la cambusa è stata comunque calcolata male, malgrado il l'avessi comunicato durante la spesa, costringendoci così a fare una seconda spesa in un supermercato costoso della Corsica. Anche in quel caso, la colpa è ricaduta sul gruppo con la frase: “mangiate troppo”.
Io mangierò tanto e tutti abbiamo mangiato tanto ma tutti hanno detto che non si erano mai trovati in una situazione del genere. Uno “scusate” sarebbe stato il minimo e sebbene questa cosa non sia stata causa diretta dello skipper, l'ambiguità con cui è stata delegata la cosa lo è.
A chi non ha partecipato al viaggio queste possono sembrare solo questioni marginali, opinioni soggettive, o disguidi superabili. Forse lo sarebbero, se almeno il cuore dell’esperienza — ovvero l’itinerario — fosse stato rispettato.
Dopo un giorno e mezzo passato a visitare spiagge piuttosto secondarie della Sardegna, siamo finiti direttamente in Corsica, dove siamo rimasti fino alla fine del viaggio.
Lo skipper non ci ha mai comunicato chiaramente che, a causa del meteo, sarebbe stato impossibile rientrare in Sardegna prima di venerdì o sabato. Avremmo potuto decidere insieme sul da farsi— ma ovviamente questo non è accaduto.
Ci sono vari altri aspetti che si potrebbero citare. Tra cui la mancanza di sostegno verso persone che avrebbero potuto essere portate in spiaggia in tender, la scelta delle spiagge in Corsica e la scelta di portarci indietro ad Olbia alle 3 del pomeriggio lasciandoci di fatto 24h e più inutilmente al porto sprecando di fatto un giorno, dietro alla scuss di un mal tempo che non è mai arrivato. A parere di tutti lo skipper non vedeva l'ora di lasciarci in porto.
Mi auguro che questa recensione serva a Gianluca per fare un po' di riflessione e di comprendere che dall'altra parte ci sono soldi, energie, tempo, aspettative personali spese per questo viaggio che vanno comunque rispettate vista anche il numero di cattive recensioni che si è preso in fila. Sono profondamente convinto e lo dico sinceramente che se e quando vuole possa essere un grande esperto, grande professionista.. una persona assolutamente navigata.
Se così non fosse aspetto una pronta risposta alla mia recensione come già vedo aver fatto ad altri.
Fortunatamente il gruppo è stato bello e ci siamo divertiti. La Corsica è bella, tornerò per rivedere la Sardegna.
Auguro buon viaggio ai prossimi clienti!